“No ai licenziamenti e alle privatizzazioni, reddito garantito, cancellazione della legge Fornero, lotta al carovita”. E ancora attenzione ai “rinnovi contrattuali e lotta alla precarietà, forti investimenti per scuola, sanità, trasporti, previdenza pubblica e casa, fisco equo che aggredisca le rendite e riduca le disuguaglianze sociali”. Sono alcune delle ragioni che porteranno, domani a Pisa, il sindacato Usb a scendere in piazza per il cosiddetto ‘no Draghi Day’.
“Una giornata di protesta nazionale – spiega il sindacato – contro un governo che fin dalla nascita ha avuto una sola linea politica: l’aumento delle disuguaglianze, con l’attacco ai lavoratori e ai settori sociali più deboli del Paese e la difesa a spada tratta delle grandi imprese e delle rendite finanziarie. Una linea – aggiunge Usb – confermata dalla Legge di Bilancio che, così come il Pnrr, concentra le risorse sulle grandi imprese ignorando l’urgenza di una redistribuzione del reddito che riduca le disuguaglianze”. Strano in tutto 23 le piazze italiane che vedranno sfilare i manifestanti: oltre a Pisa, Genova, Milano, Padova, Trieste, Bologna, Firenze, Ancona, Terni, Roma, Pescara, Campobasso, Napoli, Bari, Potenza, Matera, Cosenza, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Messina, Cagliari e Sassari.